Oggi non si parla altro che di moda unisex, o, per dirla in modo ancora più moderno: genderless fashion. Scopriamone di più.
L’abbattimento delle barriere tra la moda maschile e quella femminile ha segnato una svolta definitiva nel mondo fashion. E’ stata una rivoluzione culturale che va completandosi, ma che ancora si scontra con retaggi conservatori. L’accettazione di sé stessi e del diverso, l’inclusione e la fluidità di genere (gender fluid) sono tematiche portate avanti dalla cultura. Ogni ambito di esso promuove accoglienza e tenta di scardinare concetti vecchi come il Medioevo.
La gender fluid e le nuove icone
Accettare sé stessi è la via maestra verso la gender fluid. Sentirsi a proprio agio con ciò che si indossa fa sì che ruoli, etichette e status sociale passino in secondo piano. E’ così che nel tempo sono nate nuove icone del mondo della moda. Nel 2010 la modella transgender Lea T divenne il volto scelto da Givenchy per le sue campagne pubblicitarie. Quel momento segnò per sempre una svolta nel mondo fashion e aprì la strada ad altre come lei. Chi? Hari Nef, per esempio, la prima modella trans ad essere scritturata dalla celebre agenzia IMG (la stessa di Gisele Bündchen). La brasiliana Valentina Sampaio fu invece la prima modella transgender ad apparire sulla copertina di Vogue Paris nel marzo del 2017.
Un salto fino agli albori
Il precursore di questa tendenza gender fluid è sicuramente Giorgio Armani. Fin dagli anni ’70 frantumò i confini tra i generi, proponendo inedite commistioni. La donna indossava capi e tessuti maschili, come blazer, tweed e camicie accollate. Le giacche dell’uomo, invece, furono alleggerite nella forma e nelle stoffe. Nel 1984 lo stilista Jean-Paul Gaultier ne seguì le tracce con un passo più marcato. Presentò la collezione “Men in skirts” nella quale gli uomini indossano gonne di varie forme e dimensioni.
Libertà di espressione
Oggi la gender fluid non è solo un trend di moda. E’ un vero e proprio movimento che poggia le sue basi sulla libertà d’espressione. Gli abiti devono essere qualcosa che ci fa sentire bene, così gli stilisti si sono adeguati. Vengono realizzate sfilate unisex, senza differenziare i generi e creando un unico evento. Uomini che sfilano nelle passerelle di moda femminile, donne che sfilano per la moda uomo con capi appartenenti al guardaroba maschile.